il manifesto del 21 Novembre 1997


PADOVA

Una città in linea

PIERANGELO ROSATI (HOBO)

E NTRO LA FINE del 1998 Padova sarà interamente cablata con cavi ottici coassiali per comunicazioni a larga banda. Lo hanno congiuntamente dichiarato il sindaco della città, Flavio Zanonato, e Giuseppe Gerarduzzi della Telecom Italia, presentando in una conferenza stampa lo stato di avanzamento dei lavori, che hanno già raggiunto il 55% dell'obiettivo finale di "Padova città digitale". Il progetto nasce da un'intesa raggiunta nel '96 fra il comune e la Telecom, con il quale si rilasciava a quest'ultima la concessione per la stesura dei cavi in fibra ottica, in cambio, oltre al pagamento dei normali oneri, della sperimentazione di servizi pubblici per pubblica amministrazione, ricerca scientifica, telemedicina e teledidattica. "Valutati vantaggi e svantaggi delle diverse alternative tecniche ed economiche, è stata scelta la strada più semplice, e in qualche modo naturale, di concessione a Telecom Italia", afferma Luigi Mariani, vicesindaco nonché Preside della facoltà di Ingegneria della locale università, anche se sulla "naturalità" di questa scelta c'è già chi obietta che "a due mesi dalla liberalizzazione del mercato, noi facciamo proseguire il monopolio alla Telecom, il peggior gestore d'Europa". L'affermazione è di Lorenzo Filippi, presidente del "Comitato Vittime della Sip-Telecom", che sottolinea inoltre come la società telefonica imponga agli utenti che richiedano l'allacciamento alla nuova rete a fibre ottiche una convenzione in cui si dichiara che "le infrastrutture, ivi comprese quelle di non immediato utilizzo, rimarranno ad uso esclusivo della Telecom Italia s.p.a.", assicurandosi quindi la prosecuzione di fatto del monopolio sia sulla telefonia di base che sulle comunicazioni multimediali, telelavoro e Tv via cavo.

Per la verità, dei servizi sociali promessi dalla Telecom, finora si è visto molto poco; la rete civica PadovaNet (www.padovanet.it), che ha consentito al comune di fornire gratuitamente una casella di posta elettronica a tutti i cittadini e avviare interessanti attività di informazione e interazione, è stata sviluppata affidandosi ai servizi di un provider privato. Altri progetti sperimentali come il "planetario virtuale", in collaborazione con l'Osservatorio Astronomico, o il "telesportello del cittadino" sono in fase di realizzazione; altri ancora, come quello di teleassistenza medica, sono stati sospesi per motivi tecnici. In compenso, la Telecom propone, disponibile da subito, la Tv via cavo (ovviamente a pagamento), offerta da una società del suo gruppo, la Stream. Quale migliore applicazione per la rete ad alta velocità se non la multimedialità spinta della televisione digitale e l'interattività del video-on-demand? E in effetti la Telecom ha strutturato la sua rete in base agli standard Atm (asynchronous transfer mode), cento volte più veloce dell'Isdn, ottimizzata per il trasferimento audio/video su più canali unidirezionali: vale a dire che mentre la ricezione dei dati avviene a velocità vertiginose, la trasmissione è più lenta di molti ordini di grandezza. Questa tecnologia è stata infatti progettata da alcune grandi società americane fra cui la At&t, la Hewlett-Packard e la Intel, allo scopo di sfruttare le esistenti reti televisive via cavo ad alta velocità per ottenere accesso ad Internet, partendo dal presupposto che l'utente medio riceva molti più dati di quanti non ne trasmetta e calibrando, quindi, i flussi di comunicazione in tal senso. Un'ottica pragmatica e probabilmente efficace, se si tiene conto che normalmente si tende a una "navigazione" piuttosto passiva attraverso i browser, ma che non incoraggia certo una maggiore interattività, né favorisce la comunicazione sociale. La tendenza è quella di favorire la concezione di Internet come appendice del proprio televisore; i "cable-modem" che consentiranno l'allaccio alla rete Atm, dovranno essere collegati alla presa della Tv via cavo. Oltretutto, la stessa Stream annuncia che sarà presto disponibile un dispositivo che, collegato al televisore, consentirà di navigare in Internet attraverso un normale telecomando.